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Il libro non costituisce la prima occasione d'incontro del giovane giuspubblicista col diritto privato; gli siamo già debitori, per l'interesse avvertito al tema e l'arricchimento che ne abbiamo ricevuto, di una monografia sulla procreazione medicalmente assistita e la posizione giuridica del nascituro, un saggio a cui Giuliano Vassalli appose una prefazione nutrita di sincero apprezzamento per le idee espresse e la chiarezza della forma, due qualità ora dall'autore confermate pienamente. Stavolta Filippo Vari affronta un tema di serio impegno critico che richiede cultura ed equilibrio, e altresì la capacità di resistere alle facili suggestioni che hanno indotto molti studiosi, soprattutto dell'area civilistica, a sostenere la diretta applicazione del principio costituzionale di eguaglianza di fronte alla legge nelle relazioni tra privati, e in particolare la rilevanza, nell'esercizio dell'autonomia negoziale e come limite insuperabile posto alla libertà dei singoli e dei gruppi, dei fattori che la norma enumera quali fatti di discriminazione conosciuti in superate epoche storiche ma non più consentiti dall'ordinamento democratico di una società moderna.